Enciclopedie mafiose
Nella monumentale Enciclopedia Treccani del 1942 la voce "signoraggio" era stata addirittura cancellata. Apprezziamo la decenza: quella che è mancata nell'enciclopedia di "Repubblica" (Volume N°18) che ha preferito la menzogna all'omertà. Questione di stile.
"SIGNORAGGIO" = "Insieme delle risorse ottenute da chi emette moneta, in virtù del proprio potere di emissione. In un regime monetario metallico quale quello vigente in Occidente fino all'inizio del sec. XX, il S. deriva storicamente dall'inclusione dei costi di coniazione nelle ragioni di scambio tra metallo coniato e metallo non coniato: tale ragione di scambio è magiore dell'unità - il metallo coniato comanda cioè un S. - in quanto chi emettte moneta deve recuperare i costi di coniazione. Con il graduale rafforzarsi dell'autorità centrale dello stato si instaura il monopolio statuale della coniazione e si attribuisce alla moneta legalmente certificata potere liberatorio nei confronti dei rapporti di debito, in primis del debito fiscale; il S. viene così ad includere anche un vero e proprio profitto di monopolio. Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in risorse reali nei confronti dello stato: quest'ultimo può cioè acquisire risorse reali emettendo un debito irredimibile ( la moneta ) a fronte del quale non contrae alcuna obbligazione di pagamento per interessi. Il S. si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall'emissione di moneta [falso]. Nell'uso corrente la nozione di S. viene talvolta estesa a comprendere l'insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare l'inflazione espandendo l'offerta di moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte" (a firma Alessandra Chirco).
"SIGNORAGGIO" = "Insieme delle risorse ottenute da chi emette moneta, in virtù del proprio potere di emissione. In un regime monetario metallico quale quello vigente in Occidente fino all'inizio del sec. XX, il S. deriva storicamente dall'inclusione dei costi di coniazione nelle ragioni di scambio tra metallo coniato e metallo non coniato: tale ragione di scambio è magiore dell'unità - il metallo coniato comanda cioè un S. - in quanto chi emettte moneta deve recuperare i costi di coniazione. Con il graduale rafforzarsi dell'autorità centrale dello stato si instaura il monopolio statuale della coniazione e si attribuisce alla moneta legalmente certificata potere liberatorio nei confronti dei rapporti di debito, in primis del debito fiscale; il S. viene così ad includere anche un vero e proprio profitto di monopolio. Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in risorse reali nei confronti dello stato: quest'ultimo può cioè acquisire risorse reali emettendo un debito irredimibile ( la moneta ) a fronte del quale non contrae alcuna obbligazione di pagamento per interessi. Il S. si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall'emissione di moneta [falso]. Nell'uso corrente la nozione di S. viene talvolta estesa a comprendere l'insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare l'inflazione espandendo l'offerta di moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte" (a firma Alessandra Chirco).
0 Comments:
Posta un commento
<< Home