Operazione “Babbo Natale": perché Pisanu sbaglia
Un articolo di Marco Saba, membro dell'Osservatorio Internazionale sulla Criminalità Organizzata di Ginevra
I fatti accaduti a Roma, dove un gruppo di ragazzi ha vuotato dei negozi regalando la merce ai passanti precari, hanno irritato talmente il ministro Pisanu che ora promette arresti “in flagranza”. In effetti Luca Casarini non ha spiegato al meglio il gesto dei disobbedienti: essi hanno impedito il reato di riciclaggio di denaro frutto di una truffa colossale. Dice bene il Procuratore Gherardo Colombo quando afferma che al di sopra del diritto c’è la giustizia, di cui il diritto è una parte. Ma in questo caso, per fare giustizia è sufficiente il diritto. Non esiste – ripeto, non esiste – né in Europa né negli Stati Uniti una legge che definisca di chi è la moneta all’atto dell’emissione. Ora le banche centrali emettono le banconote “prestandole”, ricevendo indietro tutto il signoraggio sulle banconote più gli interessi. Ma la legge NON dice che le banconote sono proprietà di Antonio Fazio, dice che solo lui è autorizzato a stamparle. Quando “Antonio il Lesto” spende le NOSTRE banconote (garantite solo dalla stolida fiducia che vi riponiamo), ESPROPRIA la comunità di tutto il valore corrispondente PIU’ gli interessi. E distribuisce agli amici degli amici il maltolto. La Banca Centrale Europea deruba la comunità europea di 2 miliardi di euro al giorno, ma non è finita. Per garantirsi il silenzio di tutte le altre banche che compongono il sistema bancario, la BCE concede loro la riserva frazionaria. Cioè a dire: per ogni 100 euro realmente in cassa, le banche periferiche possono inventarsi 5.000 euro virtuali e prestarli o spenderli in giro. La riserva frazionaria, che in criminologia si chiama “Schema Ponzi”, è attualmente al 2%. Allo Stato rimane, grazie alla complicità del Ministero del Tesoro – di cui, udite udite, proprio Pisanu fu sottosegretario al tempo dell’omicidio Calvi – solamente il signoraggio sulle monetine metalliche. In sostanza, lo 0,04% del totale del signoraggio. Lo Stato, per provvedere a pagare i magistrati, deve per forza riciclare il frutto della truffa della Banca Centrale. Per capire come la stessa falsifichi i bilanci durante l’operazione, occorre leggere un libello del procuratore Bruno Tarquini: “La Banca, La Moneta, L’Usura”, ed. Controcorrente, 2002. Non si preoccupi il magistrato, tanto l’obbligatorietà dell’azione penale è diventata un optional. Tuttavia, quando non è il diritto ad essere applicato per fare giustizia, ci pensa il popolo a modo suo. E questa volta Piazzale Loreto non sarà sufficiente: occorrerà allargarlo.
Marco Saba
I fatti accaduti a Roma, dove un gruppo di ragazzi ha vuotato dei negozi regalando la merce ai passanti precari, hanno irritato talmente il ministro Pisanu che ora promette arresti “in flagranza”. In effetti Luca Casarini non ha spiegato al meglio il gesto dei disobbedienti: essi hanno impedito il reato di riciclaggio di denaro frutto di una truffa colossale. Dice bene il Procuratore Gherardo Colombo quando afferma che al di sopra del diritto c’è la giustizia, di cui il diritto è una parte. Ma in questo caso, per fare giustizia è sufficiente il diritto. Non esiste – ripeto, non esiste – né in Europa né negli Stati Uniti una legge che definisca di chi è la moneta all’atto dell’emissione. Ora le banche centrali emettono le banconote “prestandole”, ricevendo indietro tutto il signoraggio sulle banconote più gli interessi. Ma la legge NON dice che le banconote sono proprietà di Antonio Fazio, dice che solo lui è autorizzato a stamparle. Quando “Antonio il Lesto” spende le NOSTRE banconote (garantite solo dalla stolida fiducia che vi riponiamo), ESPROPRIA la comunità di tutto il valore corrispondente PIU’ gli interessi. E distribuisce agli amici degli amici il maltolto. La Banca Centrale Europea deruba la comunità europea di 2 miliardi di euro al giorno, ma non è finita. Per garantirsi il silenzio di tutte le altre banche che compongono il sistema bancario, la BCE concede loro la riserva frazionaria. Cioè a dire: per ogni 100 euro realmente in cassa, le banche periferiche possono inventarsi 5.000 euro virtuali e prestarli o spenderli in giro. La riserva frazionaria, che in criminologia si chiama “Schema Ponzi”, è attualmente al 2%. Allo Stato rimane, grazie alla complicità del Ministero del Tesoro – di cui, udite udite, proprio Pisanu fu sottosegretario al tempo dell’omicidio Calvi – solamente il signoraggio sulle monetine metalliche. In sostanza, lo 0,04% del totale del signoraggio. Lo Stato, per provvedere a pagare i magistrati, deve per forza riciclare il frutto della truffa della Banca Centrale. Per capire come la stessa falsifichi i bilanci durante l’operazione, occorre leggere un libello del procuratore Bruno Tarquini: “La Banca, La Moneta, L’Usura”, ed. Controcorrente, 2002. Non si preoccupi il magistrato, tanto l’obbligatorietà dell’azione penale è diventata un optional. Tuttavia, quando non è il diritto ad essere applicato per fare giustizia, ci pensa il popolo a modo suo. E questa volta Piazzale Loreto non sarà sufficiente: occorrerà allargarlo.
Marco Saba
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