sabato, novembre 06, 2004

Beppe Grillo e il signoraggio

Sono ormai quasi 10 anni che è a conoscenza della truffa del signoraggio: già nel lontano '97 partecipava ad una tavola rotonda per la proprietà popolare della moneta organizzata dal professor Giacinto Auriti.

Ieri - durante un colloquio avuto con lui - l'ennesima conferma che Beppe Grillo non ha dimenticato la questione, al contrario è uno dei pochi in Italia a non avere paura di spiegare alla gente che Bankitalia è "una SpA privata". Abbiamo fatto una chiacchierata su quello che egli stesso definisce - molto benevolmente - "un pizzo" e l'ho messo al corrente che oggi finalmente dopo decenni di silenzio si è creata una rete di associazioni di consumatori, siti internet, gruppi politici e ricercatori indipendenti che ha la ferma intenzione di far esplodere il caso a livello nazionale nei prossimi mesi.

L'impressione è che sia "dei nostri" anche se è comprensibile come una questione che, sette anni fa, era dominio esclusivo di pochi intellettuali politicamente lontani da Grillo non sia potuta diventare - in quel momento - uno dei suoi cavalli di battaglia. Ora le cose sono cambiate.

Al termine della chiacchierata gli ho consegnato l'articolo "Fazio a casa e Bankitalia in bancarotta: è possibile" apparso in prima pagina sul quotidiano "Rinascita" il 4/11 e il volantino "Central Banksters":

"E chi sono questi ?"
"I bravi ragazzi: Alan, Jean-Claude e Antonio"
"Ah ah ah, giusto"

Pacca sulla spalla, ci lasciamo con una risata.
Che li seppellirà.

sebastiano scrofina
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